
Di “Le mille e una notte” avrò letto forse un centinaio di racconti (fra i quali quello in cui si parla di un perfido sovrano che muore sfogliando con il dito umido di saliva le pagine avvelenate di un libro: idea ripresa pari pari da Umberto Eco nel suo romanzo più famoso Il nome della Rosa). Fra le tanti notti passate con Sherazade per me la più bella e la 351 , forse perché parla di sogni. Eccola.

Il narratore El Ixaqui riferisce questo fatto. Raccontano gli uomini degni di fede che ci fu al Cairo un uomo padrone di molte ricchezze, ma così generoso e liberale da perdere tutto ciò che possedeva tranne la casa del padre, e per vivive si vide costretto a lavorare duramente.
Una sera, dopo una giornata molto faticosa, si addormentò sotto il fico del suo giardino e sognò un messaggero di Allah che gli diceva: “La tua fortuna è in Persia, a Isfahan,va a cercarla”.
Appena sveglio all’alba il nostro uomo intraprese il lungo viaggio perché così gli era stato detto e affrontò i pericoli dei deserti, delle navi, dei pirati, dei fiumi, delle fiere e degli uomini.
Dopo molte traversie giunse infine stanchissimo sul far della sera ad Isfahan, entrò nelle mura della città e si stese a dormire nel patio di una moschea.

Vicino alla moschea c’era una casa e quella notte una banda di ladri attraverso la moschea entrò nell’abitazione ma le persone che vi dormivano si svegliarono e chiesero aiuto. Anche i vicini si misero a gridare finchè accorsero i guardiani del quartiere che misero in fuga i ladri e poi, perquisendo la moschea, trovarono l’uomo del Cairo e gli affibbiarono tanti colpi con canne di bambù che quasi lo ammazzarono.
Due giorni dopo l’uomo riprese i sensi in carcere ed il comandante della polizia volle interrogarlo.
“Chi sei e da dove vieni?” gli chiese
“Sono della città del Cairo e mi chiamo Mohamed El Magrebi”
“Cosa ti ha condotto in Persia?”
L’uomo gli racconto del sogno ed aggiunse: ”Ora sono ad Isfahan e vedo che la fortuna che mi era stata promessa deve essere il mucchio di bastonate che tanto generosamente mi avete affibbiato. Evidentemente dovevo essere punito per i miei peccati!”.
Il capitano scoppiò a ridere e disse: “Anche io sognato tre volte una casa del Cairo nel quale c’era un giardino e nel giardino una meridiana ed un fico ed una fontana sotto la quale c’era un tesoro. Non per questo ho intrapreso un viaggio fidandomi solo di un sogno. Sei un vero ingenuo ed uno stupido credulone! Eccoti qualche moneta per ritornare al tuo paese e non farti mai più vedere da queste parti!”
L’umo le prese e torno in patria. Sotto la fontana del suo giardino ( che era quella sognata dal capitano) trovò il tesoro. Cosi Dio lo ricompensò e lo esaltò.
Le strade di Allah sono misteriose ed imprescrutabili!