Scrivere per rivivere

di Marina Melchionda

Più invecchio e più le persone che ho conosciuto non ci sono più.
E io non riesco a fare pace con nessuna di queste assenze.
Allora che faccio? Scrivo.
Prendo un episodio del passato e mi metto a scrivere.
Dentro al passato quelli che tu ami, stanno tutti là, non ci manca nessuno.
E allora scrivendo costringo queste persone, che si sono andate a cacciare in quell’aldilà senza il mio permesso a essere di nuovo con me.
Fino a che scrivo loro stanno con me.

Condivido e quindi…..
In un presente lontano, io e Mariano, nella sicurezza insicura di quel periodo giovanile, avevamo tante passioni e Mariano amava la letteratura russa, soprattutto Dostoevskij e il suo Delitto e castigo.
Mi diceva che, senza quella lettura, non avrei capito nulla della vita e della complessità dell’animo umano. Non ha mai tradito quest’amore e, negli ultimi anni della sua vita terrena, leggeva i racconti di Cechov e, dopo alcune pagine, sorrideva sereno e, come sempre, mi invitava alla lettura ed a a partecipare a questa gioia letteraria e non solo…..