di Benedetto Cafaro


Penso di essere in un blog dove molti mi conoscono e comunque mi presento: sono Benedetto di Pertosa amico di ” zi Carluccio” ( mi piace chiamarlo cosi!…) da almeno mezzo secolo..
Carlo trascorreva almeno una quindicina di giorni al paese dei suoi genitori l’estate alla fine degli studi…
A fine anni 60 ( per quello che mi ricordo..) iniziò questa sua frequentazione al Muraglione la contrada in prossimità delle grotte dove la mia famiglia aveva un piccolo alberghetto.


Agli inizi del 2000 Carlo e Rosaria mi fecero conoscere i loro giovani e meno giovani amici con i quali io, mia moglie Carmela e mia figlia Antonia legammo subito tanto è vero che per diversi anni in molte occasioni furono ospiti alla pari nel ristorante-albergo per intere giornate e spesso nottate, a volte anche accompagnati dalle loro signore.
Per me fu facile amarli: un sacco di risate, gustose mangiate insieme, lunghe e stimolanti discussioni sui massimi e sui minimi sistemi, cavatelli e vino in abbodanza, musica e divertenti racconti e poi il loro prezioso aiuto nelle giornate di lunedi in albis e ferragosto quando facevano da provetti camerieri, lavapiatti e uomini di pulizia.
La vita ci sorrideva allora e alla grande!…
Di ricordi ne ho una miriade…ci siamo frequentati fino ad aprile 2011 mese in cui ho abbandonato Pertosa…
Se penso a Carlo: davanti i miei occhi appaiono vivide le immagini di quanti mi sono stati Pertosani d’adozione in quel decennio: i nipoti di Carlo: Raffaele(🙏) e Armando, Marcello, Ermeneziano, Enzo Lampis, Roberto e Vincenzo De Leo , Sandro, Salvatore il greco, Giuseppe il farmacista, Enzo il pescatore fortunato, Mario il giocatore di pallone goleador in una sfida a calcetto con i ragazzi di Pertosa e poi Enzo Senatore, Ivan e tanti altri ancora. Con tutti ho trascorso ore indimenticabili.
Ora però voglio raccontarvi un episodio degli anni precedenti quando erano i familiari di Carlo a frequentare l’albergo Cafaro…
Sarà stato il 68/69 ed in quel periodo il ristorante era il luogo di ritrovo dei giovani pertosani.
Carlo venne per qualche giorno con il cognato Matteo ( ora se non erro vive a Sondrio..)
Matteo: solare,loquace, empatico si integro’ subito con noi del Muraglione…
All’epoca fra di noi quando nei ragionamenti una persona si dimostrava caparbia e ottusa si era solito dire : “Tu ragioni a livello di “Sciartone
I soprannomi nei paesi avevano una logica certa.
Sciartone era l’unico pecoraro rimasto;
aveva una sessantina d’anni e un aspetto trasandato e rude…
Ogni tanto veniva al bar-tabacchi del ristorante per comprare le sigarette.
Probabilmente aveva le pecore al pascolo nei terreni vicino….
Matteo era da una decina di giorni con noi e aveva interiorizzato la frase che ricorreva spesso nei nostri discorsi pertosani e imparò presto a pronunciare la frase “Ragioni a livello di Sciartone” nelle chiacchierate che non mancavano mai nelle dolci serate dell’estate pertosana.
Matteo non conosceva Sciartone ma caso volle che i due una mattina si trovassero davanti al bar ognuno ignaro di chi fosse l’altro.
Per puro caso intavolarono un ragionamento…
Non passarono 10 minuti che Matteo di fronte alla caparbietà del pastore ebbe a dirgli: MA VOI RAGIONATE PROPRIO A LIVELLO DI SCIARTONE!….

Non vi dico che faccia fece Sciartone né l’espressione di Matteo quando tutti noi scoppiamo in una fragorosa risata.


2 thoughts on “Pertosa Express

  1. Caro Benedetto, mi hai fatto rivivere quei giorni ormai lontani, ma pieni di amicizia e serenità.
    Giorni irripetibili dovuti sopratutto alla tua ospitalità
    Grazie ancora
    Roberto

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