di Enzo De Leo

I ricordi della nostra giovinezza – quando ormai questa fase della nostra vita è passata da tempo – sono avvolti da un alone di nostalgia che, talvolta, induce a deformare un po’ la realtà. Tendiamo, ad esempio, spesso a pensare, come dice Guccini che “eran belli i nostri tempi”. I fatti, le atmosfere, i luoghi, le passioni di quelli che furono giovani con noi ci appaiono tutt’altra cosa rispetto a quelli di oggi. E’ una tendenza a cui non sfuggono quasi tutti gli anziani di ogni epoca.  Ma è proprio così?

Difficile naturalmente dare una risposta univoca. Le condizioni di vita – non solo materiali – dei giovani di alcune epoche è stata certamente migliore di quella di altri periodi. Per non parlare dei destini individuali a volte particolarmente sfortunati, a volte caratterizzati da una sempre relativa serenità.

L’articolo di Carlo sul circolo di “Fonz  ‘u vasc” ha fatto nascere in me uno di quei momenti di nostalgia ( nostalgia del circolo di “Fonz ‘u vasc” ?! ) inducendomi a una riflessione con incerte pretese di oggettività. Ho pensato che se anche un circolo finalizzato al gioco delle carte, e spesso al gioco d’azzardo, divenne di fatto un luogo di aggregazione di giovani che condividevano qualcosa in più della passione/vizio del gioco non è stato tanto merito né del gestore né dei giovani. E’ stato invece, a mio avviso, il risultato di quella che era l’atmosfera di un’epoca. Un’epoca in cui i giovani tendevano naturalmente ad aggregarsi, a costruire spazi condivisi, a essere attratti verso quelle realtà in cui l’aggregazione era già avvenuta. (Naturalmente esistono anche adesso realtà in cui tanti ragazzi si ritrovano. Ma non costituiscono più un elemento che caratterizza la nostra epoca).

Provo a nominare alcune di quelle realtà che, qui a Cava, tra gli anni 1960 e 1970, furono molto presenti e vivaci e, soprattutto, molto frequentate.

C’erano, dunque, le associazioni che aderivano all’azione cattolica o comunque cattoliche (la S. Francesco, l’Antoniana, la Pippo Buono, gli scouts e, per gli universitari, la FUCI ), il Tennis Club – non proprio un circolo giovanile ma con una larghissima rappresentanza di giovani – , il Club Universitario Cavese, la sezione Gramsci del PCI, le associazioni che gestivano radio libere, e poi la IV Internazionale, il collettivo “donne in rivolta”….

C’è stato anche, per un certo periodo – 1968/69 –, il Gruppo 3, costituito da giovani che condividevano un’ideologia all’incrocio tra la cultura hippy e quella della sinistra radicale.
L’offerta aggregativa, per così dire, era estremamente ampia e variegata.
Le diverse associazioni, infatti, avevano identità abbastanza ben definite: diverse associazioni cattoliche, il Club universitario cavese che ben rappresentava quella che era stata una cultura molto diffusa in Italia dal dopoguerra in poi e cioè la goliardia, il Tennis, circolo più esclusivo e principale espressione della borghesia cavese, e poi associazioni o partiti di sinistra storica o radicale ( ma anche estrema destra ), circoli giovanili come la Sad, il Beat Club, il Ragno Rosso ecc..

La presenza di queste realtà rendeva, sotto un certo aspetto, la vita dei giovani un po’ ( o tanto ) diversa da quella dei loro coetanei di oggi.  Intanto perché si poteva uscire tutte le sere sapendo sempre dove andare trovando altri ragazzi con cui si chiacchierava, si giocava a carte, a calcetto, a pallacanestro, a tennis e così via. Ma anche perché la presenza di queste associazioni favoriva una progettualità condivisa e uno scambio vivace non solo all’interno delle singole realtà ma anche, a volte, nella contrapposizione tra esse.

Mi fermo. Si potrebbe continuare. Raccontare per esempio della vita quotidiana all’interno di queste associazioni, dell’azione dirompente che la rivolta studentesca del 1968 ebbe su di esse (non dissimile peraltro da quanto accadde nel resto d’Italia ) e tanto altro. Siccome però i protagonisti di quell’epoca son in maggioranza ancora vivi, spero che queste poche righe possano servire da introduzione a osservazioni, ricordi, analisi e quant’altro contribuisca ad arricchire la memoria del nostro passato.

Su
https://www.porticando.eu/index.php?/category/105
https://www.porticando.eu/index.php?/category/97
https://www.porticando.eu/index.php?/category/243
potrete trovare un ampia documentazione fotografica sulle associazioni e i circoli degli ’60 e ’70 nella nostra città.

5 thoughts on “Gioventù circolare

  1. ra il 1965 -1968, o giù di lì, sul corso Umberto I, 203 (portone degli Abbro, dov’è adesso il ristorante “La Maison del Gusto”) fu operativo un circoletto, chiamato C.S.C. (acronimo di Club Studentesco Cavese). Un paio di stanze, in una, un tavolo di ping-pong ma non ricordo altro. Lo frequentavamo, io, Silvano Apostolico, il figlio di Mario Prisco, Alfonso, Elio Di Mauro, Pasquale De Masi ( in arte Padesqua Malesi), Gianfranco Memoli(e, sicuramente, altri di cui ho perso memoria). Veniva pubblicato mensilmente anche un giornalino( il Direttore Responsabile era uno, adulto , grande, di una ventina di anni) e ci furono anche gare di poesie. Mi par di ricordare di aver vinto una medaglietta o una Coppa. Secondo classificato Padesqua Malesi con una poesia in dialetto(di cui ricordo ancor un versetto:
    e mo’ che stu muoccolo i cannela s’è stutato… pa zizia ca tardava). La ricordo perché ogni volta che incontravo Pasquale accompagnato dalla sua proverbiale bonomia da Yoghi, gli ricordavo per celia il verso. E ridevamo come ragazzini!

  2. In questi circoli, alcuni dei quali frequentai, nacquero anche incredibili storie d’amore, alcune andate a buon fine ed altre conclusasi, ma che restano nel ricordo di tanti. A discapito dei tempi, il sesso, che rappresentava un maggior tabù per le famiglie era, probabilmente, maggiormente praticato di oggi. Il carsex era un must di quel periodo con code alla Pietra Santa, a Rotolo ed a Croce. La ” conquista” di quei momenti era davvero unico, al di là dell’aspetto meramente sessuale. Oggi è tutto molto più superficiale e, spesso, le “storie” non nascono proprio ed è solo un momento di trasgressione.
    Molto più belli i nostri tempi !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

The maximum upload file size: 128 MB. You can upload: image, audio, video, document, spreadsheet, interactive, text, archive, code, other. Links to YouTube, Facebook, Twitter and other services inserted in the comment text will be automatically embedded. Drop file here