image_print

Raggiungere una stella, da questa terra e in questa vita, non è possibile. Queste luminose città dell’Universo sono inaccessibili ai comuni mortali. Provo, allora, ad osservarle dalla finestra, quando arriva la sera o nelle mattine d’Inverno, quando è ancora presto e tutto sembra così calmo. La vista è ancora più bella in Estate. Adoro stendermi su di un prato e iniziare a cercare le stelle, la mia valigia accanto. Dico mia, ma, in realtà, di lei non so nulla. 

Senza la mia valigia, senza questo oggetto dalle forme più svariate – potrebbe essere un anello, un diario invisibile, potrebbe nascondersi tra i rami di un albero in contrasto con i colori del tramonto o tra le pietre antiche di un rudere abbandonato, potrebbe persino essere un bimbo che gioca con l’acqua al mare e stare tra ricordi d’infanzia che sembrano sogni, potrebbe sembrare bella come ieri – senza la mia valigia, non potrei vedere e sentire nulla veramente, forse. 

Le stelle, dicevo. Per quanto tempo possiamo fissare direttamente il Sole? Molto poco. Gli occhi iniziano a bruciare in un attimo. Una parte, forse immensa, di ciò che soltanto immagino, percepisco o riesco a malapena a vedere, resterà un mistero insondabile per tutta la mia vita. Di fronte a questo, la mia valigia è una fragile porta aperta alla possibilità. Non che con essa certi sogni possano diventare realtà, ma che la realtà possa finalmente aprirsi alla dimensione del sogno, alla libertà dello spirito, credo sia possibile. Ed è questo a rendermi un appassionato della vita: è la mia valigia vuota, che sia accarezzata dal Sole o bagnata fradicia dopo una giornata di pioggia cocciuta. Lacrime e sorrisi possono incontrarsi lì.Â

La mia valigia è un punto di vista sul mondo. Anzi, no. La mia valigia aiuta me a cambiare punto di vista sul mondo, a vedere la realtà da tante angolazioni diverse, a cercare scintille, a immaginare. Allena la mia anima, senza scopi predefiniti. 

Ho scoperto di averla tardi, forse. Con lei, riesco a trovare cose che ho dentro. È come se fosse lei a riempire me. Un modello di valigia così, non lo avevo mai trovato prima. In quella valigia vuota, sempre in viaggio, in movimento, c’è la mia vita. 

2 thoughts on “Antonio Polichetti: La mia valigia e la porta dei sogni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

The maximum upload file size: 128 MB. You can upload: image, audio, video, document, spreadsheet, interactive, text, archive, code, other. Links to YouTube, Facebook, Twitter and other services inserted in the comment text will be automatically embedded. Drop file here