image_print

Vvoi architetti trascurate sempre la funzionalità: hai dimenticato lo spazio per le valigie!
Ssai, è bello avere la casa in ordine, ogni cosa al suo posto …
Del resto lo sai – noi viaggiamo spesso e  vogliamo tutto a portata di mano, non ci deve mancare niente!

Non era tanto ciò che diceva, anche vero e un po’ scontato, ma il tono …. mi irritava. Senza che se ne accorgessero mi allontanavo.
Alzato dalla sedia, segnali di congedo? No, anzi la discussione si è protratta: i bagni, le camere, gli spazi di ciascuno.

– Ssai in una casa bisogna mantenere la propria indipendenza(come odio quel ‘Ssaì’ con la ‘s’ rafforzata) –  Ma che famiglia è?
Ci ho provato: la casa non è una somma di camere, per questo cissono gli alberghi, la casa è il luogo per un piccolo nucleo, ma faglielo capire!

Io ssono una donna che lavora, non ho tempo per queste cosee tutto si accompagna al silenzio di lui, i figli citati nelle loro innumerevoli attività, non coinvolti. Sono preoccupato.
Dov’è l’anima di questa casa, quel profumo di antico che ci sottrae al tempo, quella voglia di respirare un’aria comune.


Sono preoccupato: la casa sarà ben fatta, curata, sarà ben distribuita (anche troppo), luci ad effetto, arredi calibrati, librerie capienti, super schermi, più di uno: il rito della tv non si usa più, ciascuno guarda ciò che vuole, si ma dove? Nella propria camera: non sopporto la tv in camera da letto, come il bagno in camera … funzionalità alberghiera: la casa è un’altra cosa!
Meglio se quella voce stridula avesse detto ‘noi ci muoviamo spesso’. E si, si può viaggiare senza muoversi ma non il contrario, con movimenti scomposti del corpo e del cervello, di tutti i cinque sensi riattivati e pronti ad esplodere.
Ma la voce avrebbe avuto altri toni.

In metro o in bus non è la stessa cosa … Sali in un luogo e scendi in un altro, ti manca lo spazio di mezzo, quello che mette insieme tutte le cose e che una valigia per quanto ben organizzata non potrà mai contenerle, anzi se nella valigia metti meno, al ritorno più cose troverai.
In quel vuoto c’è quella curiosità che si lascia sorprendere, che vuole assaporare la meraviglia, lo stupore, i battiti di cuore, i capogiri e le vertigini, il tremore, le vibrazioni, il pianto di una emozione.
Ora mi spiego quel fastidio, quella voce stridula, sicura di sé della propria povera razionalità, ma se questa è la tua valigia allora è solo un pacco, da spedire!

1 thought on “Alberto Barone: Valigia pacco

  1. Grazie per lo spazio di mezzo. Tanto importante. E grazie per quel vuoto nella valigia, fondamentale per il viaggio e utile per il rientro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

The maximum upload file size: 128 MB. You can upload: image, audio, video, document, spreadsheet, interactive, text, archive, code, other. Links to YouTube, Facebook, Twitter and other services inserted in the comment text will be automatically embedded. Drop file here