di Marina Melchionda

Più invecchio e più le persone che ho conosciuto non ci sono più.
E io non riesco a fare pace con nessuna di queste assenze.
Allora che faccio? Scrivo.
Prendo un episodio del passato e mi metto a scrivere.
Dentro al passato quelli che tu ami, stanno tutti là, non ci manca nessuno.
E allora scrivendo costringo queste persone, che si sono andate a cacciare in quell’aldilà senza il mio permesso a essere di nuovo con me.
Fino a che scrivo loro stanno con me.

Condivido e quindi…..
In un presente lontano, io e Mariano, nella sicurezza insicura di quel periodo giovanile, avevamo tante passioni e Mariano amava la letteratura russa, soprattutto Dostoevskij e il suo Delitto e castigo.
Mi diceva che, senza quella lettura, non avrei capito nulla della vita e della complessità dell’animo umano. Non ha mai tradito quest’amore e, negli ultimi anni della sua vita terrena, leggeva i racconti di Cechov e, dopo alcune pagine, sorrideva sereno e, come sempre, mi invitava alla lettura ed a a partecipare a questa gioia letteraria e non solo…..

3 thoughts on “Scrivere per rivivere

  1. “Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio;
    perché forte come la morte ( più della morte?) è l’amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco,
    Una fiamma divina!” (Ct 8,6)

  2. Quando è andato via mio fratello, dopo un lungo periodo di decadimento, lo ho mentalmente ringraziato per averci permesso di salutarlo.
    Il pomeriggio precedente ero andato a trovarlo con le sorelle ed ho poi pensato che aspettasse solo questo per andare via in pace.
    Penso spesso a lui ed ai suoi lati più generosi e pieni di affetto (anche se come tradizione di famiglia molto riservati e poco esteriorizzati) e mi sento in pace.

  3. Mariano ‘arricchiva’ il luogo dove si trovava, le persone che erano con lui. Non riesco a definire in altro modo il suo partecipare, sempre con garbo ma sempre molto acutamente, a qualunque attività, a qualunque discorso si facesse, di qualunque argomento si trattasse.
    I suoi interventi erano ‘lenitivi’ di eventuali attriti, ma sempre apportatori di pensiero profondo.
    Ci manca molto.

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